Rabbia dal latino ràbies, agire violentemente, infuriare; rabhas, impeto. La sensazione di rabbia possiamo sperimentarla in noi stessi o vederla manifestata negli altri quando si vive una situazione frustrante o che ci infastidisce.
La rabbia rappresenta una risposta ad un’ingiustizia oppure una difesa a qualcosa che viviamo come minaccioso, stressante, frustrante o profondamente triste (es. lutto, abbandono, malattia…). In alcuni casi il fattore scatenante della rabbia può essere la gelosia o la rivalità con i fratelli.
A molti genitori o insegnanti la rabbia dei bambini provoca preoccupazione perché essi si soffermano sugli aspetti problematici come ad esempio la “perdita del controllo” e per questo diventa un’emozione da eliminare. Cosa può fare un genitore di fronte ad un figlio che manifesta in modo aggressivo il senso di rabbia? Come può comportarsi un insegnante di fronte ad uno o più studenti che esprimono la loro rabbia in modo travolgente e impulsivo? Il modo in cui bambini esprimono i sentimenti di rabbia è determinato dalla fase del loro sviluppo e rinforzato dalle reazioni dell’ambiente familiare e sociale. Ad esempio alcuni bambini possono apprendere che “arrabbiarsi” è la modalità più sicura per ottenere ciò che vogliono.
Nella loro manifestazione incontrollata di rabbia, i bambini chiedono spesso agli adulti sicurezza e aiuto nel contenere le loro emozioni; quando tale aiuto non viene capito dai genitori, che rispondono negativamente, si scatena nei bambini ancora maggiore collera come segno disperato di riconoscere la loro angoscia.
A volte alcuni bambini esprimono la loro rabbia in modo diretto con manifestazioni verbali o fisiche, altri possono reprimerla o manifestarla in modo indiretto, ad esempio attraverso il pianto. La repressione costante della rabbia può compromettere il benessere emotivo e fisico del bambino, come ad esempio una diminuzione delle difese immunitarie oppure stati di depressione o ansia in età adulta. Quali sono le cause della repressione della rabbia dei bambini? La causa principale è la risposta dell’adulto: la disapprovazione o il rifiuto della manifestazione di collera del bambino. Gli educatori possono aiutare i bambini a gestire la loro rabbia incanalandola in risposte appropriate. Le strategie di gestione della rabbia adottate dai genitori possono sviluppare nei bambini la capacità di regolare le proprie emozioni e interagire positivamente con il mondo esterno, possono inoltre insegnare a tollerare la frustrazione e a trovare strategie per calmarsi quando vanno in ansia. Secondo Sue Gerhardt (2004) il controllo degli impulsi richiede tre capacità: distrarsi da soli, cercare informazioni sugli ostacoli che si frappongono alle mete desiderate e saper fare uso di strategie di ricerca di conforto. Anna Oliverio Ferraris (2017) sottolinea l’importanza di poter esprimere il dissenso e la rabbia perché sono sentimenti reali che vanno riconosciuti. Riconoscere e parlare dei sentimenti e delle emozioni è il primo passo per poterle controllare.
Bibliografia: Gerhardt S. “Why Love Matters. How Affection Shapes a Baby’s Brain”, London/New York, Routledge, 2004 Oliverio Ferraris A. “Piccoli bulli e cyberbulli crescono”, Rizzoli, 2017 Plummer D.M. “Esprimere la rabbia”, Edizioni Erickson, 2003 Photo by Vance Osterhout on Unsplash